Caro Bonsai,
mio caro e unico davvero fedele
confidente! Colui al quale posso dire ogni cosa, scrutando proprio in
fondo al mio animo, posso confidarti anche le cose che temo dire a
mia madre.
Questa mattina mi è capitato un fatto
totalmente inspiegabile, così effimero e così irreale insieme, che
temo abbia lasciato un segno, indelebile dentro me.
Sono ancora molto turbata.
Buon bonsai, se non avessi te, a chi lo
potrei raccontare?
Questa mattina mi sono svegliata
all'alba, come ho preso l'abitudine a fare, e sono scesa nell'orto di
mia madre. Lei preferisce lavorare nelle ore più fresche della
giornata e le do pienamente ragione. Io, però, più che aiutare
lei, inizio dedicandomi alla mia altea marina. Sai, la pianta che il
papà mi ha regalato per il compleanno?
Adesso che ha iniziato a fiorire è
bellissima, e la fioritura andrà fino in autunno inoltrato. Mentre,
a fine inverno, papà m'insegnerà a potarla. Adesso è un
cespuglietto, ma quando crescerà sarà alta più di due metri e
larga almeno uno, che bello non vedo l'ora. Intanto mi godo questi
fantastici fiori. Sono attinomorfi a forma di coppetta, cioè, per te
che sei un bonsai e non sai un accidente delle altre piante, sono
quei fiori che con i petali che partono in tutte le direzioni da un
punto centrale. Blu violetti e la parte centrale porpora.
È molto bello che i miei genitori mi
spingano nella mia idea di dedicarmi al giardinaggio e avere una mia
serra, un giorno.
È vero che vi sono portata, però, con
i loro consigli, chiunque avrebbe il pollice verde.
Insomma, ero lì inginocchiata davanti
alla piantina, quando mi sono ritrovata da tutt'altra parte. Ero in
una spiaggia bellissima, lambita da un mare addormentato, rosato per
il sole nascente. Non era la spiaggia di Laguna, sono sicura, ma
avevo la sensazione di conoscerla bene, era troppo familiare per non
averla mai vista.
Strano, vero? L'unica spiaggia in cui
sono mai stata è questa del mio paese.
Inoltre mi sembrava di essere lì, e di
non esserci insieme. Come fossi rarefatta.
La spiaggia inizialmente mi pareva
deserta, poi ho visto la figura di un giovane di lontano. Non so
perché, ma anche se non lo vedevo in viso ero sicura che fosse
giovane; era seduto sulla riva e mi dava le spalle. Volevo
avvicinarmi per capire bene e tutto è tornato come prima, non ho
avuto neanche il tempo di mettere in pratica il mio progetto.
Di nuovo davanti alla mia bella altea,
in ginocchio sulla terra umida. Ero sicura di non essermi mai mossa,
anche la posizione rimaneva la medesima, ma mi sentivo strana, un
alone salmastro mi avvolgeva, facendomi girare la testa.
Mia madre era vicino a me e appariva
turbata. Alle mie domande ha risposto niente e si è rimessa a
zappare. Mi è sembrata strana, ma forse strana lo ero solo io. Mi
sono avvicinata per dirle tutto...e poi quell'idea di irrealtà che
mi pervadeva mi ha bloccato. Ho detto semplicemente che non mi
sentivo bene e che tornavo in camera, senza mentire perché la testa
mi gira davvero molto.
Mentre io salivo le scale barcollando,
l'ansia saliva dentro di me. Sempre di più.
Sono forse impazzita? Cosa dovrei fare?
O è solo la mia fervida immaginazione da ragazzina?
Ho paura.
Questo è per Claudia!
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