lunedì 19 novembre 2012

L'altea marina


Caro Bonsai,
mio caro e unico davvero fedele confidente! Colui al quale posso dire ogni cosa, scrutando proprio in fondo al mio animo, posso confidarti anche le cose che temo dire a mia madre.
Questa mattina mi è capitato un fatto totalmente inspiegabile, così effimero e così irreale insieme, che temo abbia lasciato un segno, indelebile dentro me.
Sono ancora molto turbata.
Buon bonsai, se non avessi te, a chi lo potrei raccontare?
Questa mattina mi sono svegliata all'alba, come ho preso l'abitudine a fare, e sono scesa nell'orto di mia madre. Lei preferisce lavorare nelle ore più fresche della giornata e le do pienamente ragione. Io, però, più che aiutare lei, inizio dedicandomi alla mia altea marina. Sai, la pianta che il papà mi ha regalato per il compleanno?
Adesso che ha iniziato a fiorire è bellissima, e la fioritura andrà fino in autunno inoltrato. Mentre, a fine inverno, papà m'insegnerà a potarla. Adesso è un cespuglietto, ma quando crescerà sarà alta più di due metri e larga almeno uno, che bello non vedo l'ora. Intanto mi godo questi fantastici fiori. Sono attinomorfi a forma di coppetta, cioè, per te che sei un bonsai e non sai un accidente delle altre piante, sono quei fiori che con i petali che partono in tutte le direzioni da un punto centrale. Blu violetti e la parte centrale porpora.
È molto bello che i miei genitori mi spingano nella mia idea di dedicarmi al giardinaggio e avere una mia serra, un giorno.
È vero che vi sono portata, però, con i loro consigli, chiunque avrebbe il pollice verde.
Insomma, ero lì inginocchiata davanti alla piantina, quando mi sono ritrovata da tutt'altra parte. Ero in una spiaggia bellissima, lambita da un mare addormentato, rosato per il sole nascente. Non era la spiaggia di Laguna, sono sicura, ma avevo la sensazione di conoscerla bene, era troppo familiare per non averla mai vista.
Strano, vero? L'unica spiaggia in cui sono mai stata è questa del mio paese.
Inoltre mi sembrava di essere lì, e di non esserci insieme. Come fossi rarefatta.
La spiaggia inizialmente mi pareva deserta, poi ho visto la figura di un giovane di lontano. Non so perché, ma anche se non lo vedevo in viso ero sicura che fosse giovane; era seduto sulla riva e mi dava le spalle. Volevo avvicinarmi per capire bene e tutto è tornato come prima, non ho avuto neanche il tempo di mettere in pratica il mio progetto.
Di nuovo davanti alla mia bella altea, in ginocchio sulla terra umida. Ero sicura di non essermi mai mossa, anche la posizione rimaneva la medesima, ma mi sentivo strana, un alone salmastro mi avvolgeva, facendomi girare la testa.
Mia madre era vicino a me e appariva turbata. Alle mie domande ha risposto niente e si è rimessa a zappare. Mi è sembrata strana, ma forse strana lo ero solo io. Mi sono avvicinata per dirle tutto...e poi quell'idea di irrealtà che mi pervadeva mi ha bloccato. Ho detto semplicemente che non mi sentivo bene e che tornavo in camera, senza mentire perché la testa mi gira davvero molto.
Mentre io salivo le scale barcollando, l'ansia saliva dentro di me. Sempre di più.
Sono forse impazzita? Cosa dovrei fare? O è solo la mia fervida immaginazione da ragazzina?
Ho paura.

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