Sedeva come tutti, ma la sua postura
appariva diversa. Concentrato su quel libro, un'altra pila al fianco.
La biblioteca era piena, piena di
persone che, come lui, chine studiavano intente, nei propri libri
sprofondati. La biblioteca era piena di silenzio, il silenzio denso
che si può anche toccare. La biblioteca era piena di odori, odori di
chiuso e di respiri incrociati.
Molti erano studenti, con i loro jeans
strappati e le loro magliette colorate; mentre l'uomo sudava nella
sua camicia a righe.
Continuava a cercare, a leggere,
nessuno guardava, sfogliava le pagine e, con rabbia, il suo labbro
mordeva. Una ruga di preoccupazione segnava il suo volto, nessuno di
lui si curava.
La ragazza al suo fianco mordicchiava
una matita, il giovane dietro di lui su un saggio di filosofia
sbadigliava.
Lui irremovibile, leggeva e leggeva,
cercava.
La porta che si apre, la porta che si
chiude, passi leggeri condotti sottovoce, il sole che va giù, il
rche si alza. Poi la trovò, tra tante altre, simile era quella la
frase che voleva.
Provò molte cose,allora, ma fra esse
mancava la soddisfazione.
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