Svegliarsi la mattina col profumo di
caffè. Svegliarsi la mattina con la fragranza delle brioches.
Svegliarsi la mattina con la luce che ti accarezza.
Svegliarsi la mattina ma gli occhi non
si aprono, impastati ancora degli incubi notturni, la luce che non
vuoi vedere, fuori significa vita, dentro è una fredda lampadina
asettica che ti fissa e ti scruta.
Il caffè è finito, mangiare non vuoi,
il letto è scomodo, non ti accoglie più, ma non pensi ad alzarti.
Le difficoltà sono troppo grandi, gli ostacoli insormontabili, tu sei
inerme, del dormiveglia prigioniero.
Il profumo dei fiori, il candore della
neve, il romanticismo della pioggia quando ticchetta leggera, ti sei
dimenticato quanto li ami, ignori la loro esistenza, fai scudo col
lenzuolo, ingenuo, un palliativo della sicurezza che non hai.
Ingenuo sì, siamo tutti un po' ingenui
quando la vita non ha ancora ripreso a scorrere in noi e il sonno già
ha dato il suo addio.
Ma... dove sono le ciabatte?
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