Il biglietto del concerto che ti sei
persa, le disse e se ne andò.
Ricordava quella sera, lontana,
la ricordava con affetto, seppure ai tempi vivesse nell'amarezza.
Giorgia lo prese in mano per guardarlo
bene, non aveva nulla di speciale, anonimo biglietto di un concerto
come tanti.
Paolo l'aveva lasciata, voglio il mio
tempo, aveva spiegato. Ma gli occhi erano bassi e lei non aveva mai
creduto. Un'altra donna, dicevano le sue mani, rigide nel tener
quelle di lei. Aveva letto così e crederci non voleva, viveva nel
dubbio, nel desiderio e nell'incertezza e quei giorni non passavano
mai.
Che lui andasse a quel concerto ne era
sicura, era una certezza che non aveva bisogno di prove.
Prese la macchina e partì, verso
quella discoteca fuori città. Era sabato sera e pioveva, ognuno
aveva un programma per quella notte. Lei voleva solamente rivedere
quell'uomo che un tempo era suo e adesso non sapeva di chi.
Le si fermò l'auto e altro non potè
che chiamare l'assistenza. Lui era lontano e si divertiva, non voleva
chiamarlo e ricordargli della sua presenza, così, in panne.
Attese a lungo e tra le trame di quella
pioggia fitta vide le linee del suo futuro. Adesso sapeva cosa fare.
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