venerdì 12 aprile 2013

Sam


Nessuno sa come si chiami per davvero. Lui risponde Sam, ma difficilmente sarà il suo vero nome.
Arriva in paese molto presto, sulla sua bicicletta verde che cigola un poco. Pedala lentamente, mette grande enfasi su ogni colpo della gamba.
Abita nella valle, dove di preciso non lo dice. Secondo molti è un randagio che vive un po' qua e un po' là.
Ha un età indefinibile, sembra essere vecchissimo ma è da molti anni uguale. Io lo ricordo da sempre.
Entra nel bar del paese e vi resta fino alle quattro, poi se ne va, il bar di Gino, quello vicino alla fontana, non quello nuovo dei due forestieri.
Beve un caffè quando arriva e un bicchiere di vino a mezzogiorno, ciò gli basta. Rimane a oltranza a far conversazione. 
Parla bene Sam, a tutti piacciono le sue storie. Sono storie di paesi lontani che dice di aver visitato. Nessuno gli crede ma va bene così, sono storie belle e questo basta.
Non ha mai soldi per pagare, lo sa il buon Gino, ma non importa neanche questo.
Alcune volte gli ha fatto lavare i piatti, altre volte ha spazzato le foglie dal portico, certi giorni qualcuno paga per lui, ma il più delle volte Gino abbozza e si accontenta dei sorrisi che sa far spuntare.

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