Linearmente complesso, o
complicatissimo in modo semplice, scegliete voi.
Aveva chiuso per sempre con il suo
passato, quel passato così scomodo, così pesante, così dififcile da
nascondere. Aveva dato un taglio netto e ci era riuscito, preciso,
secco.
Aveva una nuova vita e ne era felice,
niente del prima turbava il suo mondo. Aveva anche un progetto,
immenso, bello, e per di più realizzabile. Sì, Marco ce la poteva
fare, non era una delle sue chimere impossibili. No, questa no,
questa volta i suoi desideri sarebbero potuti diventare concreti.
Trascorse del tempo, ma non faceva
miglioramenti, non si avvicinava neanche di un passo alla meta.
Eppure era lì, vicina e tangibile.
Marco, ormai lo conoscete anche voi, aveva capito come fare, ma questo dubbio lo rodeva. Solo una persona
poteva aiutarlo, solo una persona ci sarebbe riuscita certamente.
Non poteva sbagliare, ma quella persona apparteneva al passato,
chiamare quella persona significava svegliare il mostro. Se la
sentiva? Sarebbe poi riuscito a rimetterlo a tacere un'altra volta.
Indugiava, Marco, non riusciva a
scegliere e nell'indugio si riusciva a scegliere e nell'indugio si
distruggeva di gin.
Forse prima o poi sarebbe arrivato a
una soluzione, ma il gin ne trovò un'altre prima di lui.
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