mercoledì 9 gennaio 2013

Calma e precisione


Inforcò gli occhiali e continuò al suo lavoro. Con calma e precisione, aveva una precisione incredibile per i suoi novant'anni. È ben vero, lavorava lentamente, ma solo perché aveva imparato in età avanzata e non era ancora pratico.
Udì un rumore e saltò sulla sedia, ingenuamente direi. Era solo in casa, nessuno poteva vederlo, nessuno doveva vederlo. Questo era molto importante.
I suoi figli forse avrebbero capito, i suoi nipoti lo stesso, magari meno. Pensa invece se lo avessero saputo gli amici del circolo, o i vicini di casa, o la signora Rosa che ogni giorno cucinava per lui.
Sarebbe caduto nel ridicolo.
Tutti avevano conosciuto sua moglie, Margherita, tutti l'avevano amata. Lei e le sue mani d'oro che ricamavano senza posa.
Cosa c'è di ridicolo se lui adesso, per sentirsi meno solo, ha imparato a ricamare? Non bene come lei, lo sappiamo. Un omino piccolo e canuto con gli occhiali sul naso, il filo in mano e il ricordo della moglie nel cuore.
Niente di ridicolo, ma così si sente, e salta sulla poltrona al minimo rumore.

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