La stanza da letto illuminata dal sole
mattutino. È bella, è grande, è luminosa. Ma è enorme, troppo
enorme. In un certo senso, mette i brividi.
Il letto è rifatto con cura, al centro
della stanza, le mensole ordinate, con i libri di scuola, la scrivania
vuota. Non c'è niente fuori posto. Non un paio di scarpe, non un
giocattolo, non un giornalino. È una camera senza nome e senza
volto.
Magari è la camera di Sofia. Sofia ha
dieci anni, un vecchio barboncino per compagno di giochi e da grande
vorrebbe fare la ballerina. È brava Sofia, per la sua giovane età,
volteggia leggera, si alza sulle punte di quei piedi da bambola.
Magari è la camera di Giuseppe.
Giuseppe ha quindici anni e un fratello lontano. Corre nel prato
insieme al pallone, pieno di amici al fratello non pensa mai. Torna a
casa la sera, con la sua bicicletta, pedala spensierato per la città.
Magari è la stanza di Milena. Milena
ha dodici anni e si sente già grande. Si trucca con le amiche,
davanti allo specchio, ride per niente, si arrabbia con nulla. Ha un
grande orsacchiotto, dentro l'armadio e ben nascosto.
Non arriva nessuno in questa camera
vuota. Questo silenzio si fa più fitto. M'inquieta. Potrebbe essere di tutti, forse non lo è di nessuno.
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