Entrammo e, a poco a poco, gli occhi si
abituarono all'oscurità. Nella leggera penombra riuscivamo a
distinguere chiaramente le sagome degli oggetti che ci circondavano.
Ricordo che solo una cosa mi colpì
davvero, una cosa di cui mi accorsi all'ingresso e che mi accompagnò
per tutte le ore trascorse all'interno. Mi scosse con violenza e la
mente incominciò a vagare cercando di trovare un collegamento.
Fu l'odore, un buon odore, e nel
contempo un odore sbagliato. Una palazzina disabitata da anni, una
palazzina dimenticata, una palazzina diroccata non dovrebbe avere
quell'odore. Dovrebbe essere muffa, chiuso e umidità. Stantio e
olezzo. L'odore della vita lasciata morire all'interno di vecchie
mura. Odore di cantine e di ricordi persi nel tempo, ma non era
quello.
Odore di erba tagliata, odore di sole e
di luce, odore dei pomeriggi di primavera di un'infanzia lontana.
Odore di marmellata e di pic-nic su di un prato. Odore di un aquilone
che non vuole ubbidire. Odore delle risate di ingenua felicità.
Era un bell'odore, denso di ricordi e
di immagini lontani, ma quell'arroganza di trovarsi fuori luogo
nauseava, puzzava ipocrisia.
Samuele estrasse una torcia e iniziammo
la visita, Simone rimaneva in disparte come se non fosse interessato.
Io, dal canto mio, mi chiedevo se anche gli altri percepissero quello
stesso mio odore. Neppure Catia aveva detto una parola, lei che zitta
non stava mai. Almeno a quell'epoca.
Salimmo lungo una scala pericolante e
una serie di camere si aprì al nostro sguardo. Tutte distrutte.
Macerie, calcinacci e qualche topo insofferente. Una era più grande
delle altre, vi entrammo.
Era parimenti malmessa. I resti di un
comò rimanevano, senza ragione palese, in piedi. Su questa intatta,
senza motivo apparente, una bottiglia di vino coperta dalla polvere.
La pulii alla meglio e la presi in
mano. Una buona annata di un buon vitigno. Non c'era alcun motivo per
essere lì, intatta poi. Neppure noi quattro avevamo alcun motivo e
neanche quell'odore, che persisteva.
Era come se quel luogo fosse il tempio
delle azioni fuori posto.
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