lunedì 3 giugno 2013

Donna felice


Non so dirvi cosa fece la differenza, in quel pomeriggio invernale. Fu diverso, semplicemente.
La luce era già andata giù, a metà pomeriggio. Niente di speciale in pieno inverno. Il freddo era palpabile, gelava le mani e il naso.
Poche persone sul marciapiede, tutte ben vestite, poche auto pigre attendevano ai semafori. Sempre rossi.
Io guardavo dalla finestra questa trista città e vedevo tutto medesimo all'immaginario che stampato permaneva nella mia mente. Dieci anni prima ogni aspetto sarebbe risultato identico. Lo ricordavo anche.
Un gatto saltò su di un muretto e se ne andò per la sua strada, passò un Pullman mezzo vuoto e un clacson sunò lontano.
Mi spostai dalla finestra e preparai un tè. Lo facevo tutti i giorni. Poi lo bevvi, feci la doccia e mi vestii con cura. Uscii in strada in mezzo alla gente che non c'era.
Dovevo recarmi al supermercato, non lo feci, dovevo ritirare i panni in lavanderia ma non ci andai, dovevo far visita a una vecchia amica malata, non andai neppure là.
Passeggia semplicemente, pensando a quanto tempo era che non mi sentivo così viva. Così libera.
Da qual giorno sono davvero una donna felice.

Nessun commento:

Posta un commento