mercoledì 20 marzo 2013

Autobus


E mi ritrovo di nuovo a scrivere parole che forse nessuno leggerà.
L'autobus è pieno di volti della sera, la strada dritta sotto noi scorre.
Sbanda rallenta accelera di nuovo, noi tutti qua e l'arrivo ancora non lo sappiamo. Un volto mi guarda, è familiare, ma non so chi sia, ancora non so.
L'aria è fredda al di là del finestrino, allettante invita a nascondersi tra le ombre della sera.
Forse potrei non arrivare, scendere e nascondermi in bui androni della città che riposa. Potrei vagare, complice l'oscurità, e trovare una meta che non aspetto. Ma non sarà così.
Fischia l'autobus e i treni stridono, in questa strada così uguale, per ognuno diversa un po'.
Andare, venire, tutti hanno un dove, forse anche io, sparso in qualche posto.
Siamo arirvati? Questo è dunque il capolinea? A me non piace, sarò sincera, credo che rimarrò qua ancora un poco, a cercare una fermata che rechi il mio nome.

1 commento:

  1. Magari qualcuno legge quello che scrivi... Non smettere di farlo...

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